La vaniglia non è mai una sola. È un fiore fragile, una bacca preziosa, un cuore segreto di semi scuri. In Vanilla Tanà, tre estrazioni diverse raccontano le sue metamorfosi, intrecciando scienza e poesia per restituire la sua essenza più completa.
Orchidea di Vaniglia
Prima che diventi frutto, la vaniglia è un’orchidea che sboccia solo per poche ore, fragile e luminosa come un respiro. Grazie alla tecnologia headspace, ne catturiamo l’alito invisibile: un’impronta volatile che non ferisce il fiore. La sua scia è chiara e diafana, con sfumature di miele e rugiada. È la memoria della nascita, la promessa di un frutto che ancora non esiste.
Origine: il fiore stesso dell’orchidea prima che si trasformi in bacca.
Metodo di estrazione: solitamente tramite headspace technology (tecnica che cattura le molecole volatili direttamente dal fiore, senza distruggerlo).
Profilo olfattivo: leggero, etereo, floreale, con accenti quasi acquatici e mielati. Ruolo nella piramide: illumina la testa e il cuore con la freschezza della pianta viva, dando un senso di purezza e trasparenza.
Assoluta di Vaniglia
Poi il fiore diventa bacca. Viene raccolta, fermentata, accarezzata dal sole, fino a sprigionare il suo cuore scuro e balsamico. Dalla sua trasformazione nasce l’assoluta: una materia densa e vellutata, ottenuta grazie a solventi che ne liberano l’anima profonda. La sua voce è calda, rotonda, ipnotica: note gourmand intrecciate a sfumature balsamiche e resinose.
Origine: ottenuta dalla bacca fermentata ed essiccata.
Metodo di estrazione: solvente volatile (es. etanolo, esano), seguito da purificazione.
Profilo olfattivo: intenso, balsamico, gourmand, con note calde e leggermente animali. Contiene vanillina naturale, ma anche centinaia di molecole secondarie (anisaldeide, acido p-hidrobenzoico, vanillilalcol). Ruolo nella piramide: costituisce il cuore materico e sensuale della composizione, conferendo rotondità e profondità.
Caviale di Vaniglia
Infine, all’interno della bacca si nasconde un tesoro: minuscoli semi neri, i puntini che conosciamo come “caviale di vaniglia”. Estratti con delicatezza, sprigionano un profumo goloso e speziato, quasi liquoroso, che ricorda i dolci custodi dell’infanzia. È una vaniglia testurizzata, croccante, palpabile: la profondità del dettaglio, l’eco più gourmand e intimo della materia.
Origine: i semi interni della bacca (le piccole puntinature nere che si usano anche in cucina).
Metodo di estrazione: spesso macerazione o CO₂ supercritica, che permette di estrarre con delicatezza le molecole aromatiche contenute nei semi.
Profilo olfattivo: ricco, gourmand, con sfumature speziate e quasi liquorose. Più “croccante” e testurizzato rispetto all’assoluta. Ruolo nella piramide: arricchisce il fondo con un effetto più gustativo e quasi tattile, evocando la vaniglia naturale utilizzata in pasticceria.
In Vanilla Tanà, queste tre sfaccettature della vaniglia si intrecciano in un’armonia raffinata: la freschezza luminosa del fiore apre la fragranza con una carezza eterea, l’assoluta ne scolpisce il cuore con la sua rotondità avvolgente, mentre il caviale regala profondità gourmand e sensuale al fondo. Ne nasce una composizione che non racconta solo una materia prima, ma la sua intera metamorfosi: un viaggio che parte dalla leggerezza dell’aria, scende nella ricchezza della terra e si compie nella dolcezza intima del seme. Vanilla Tanà è una vaniglia totale, viva, capace di toccare la memoria, la pelle e l’anima.