Ortigia è l’essenza della Sicilia – una sintesi dei profumi, colori e misteri di una delle isole più grandi, antiche ed eterogenee del mediterraneo.
Ortigia è una piccola impresa di essenze e profumi, sita in Firenze. E’ stata fondata in Sicilia nel 2006 da Sue Townsend (una delle co fondatrici di “Crabrtree and Evelyn” negli anni ’70). La nostra lussuosa collezione di saponi, profumi, creme, candele e lozioni è formulata usando ingredienti naturali indigeni alla Sicilia, ed è ispirata dalle bellezze, dai colori e profumi della regione più tropicale ed antica dell’Italia.
L’ispirazione si basa su piante siciliane: zagara, lime di Sicilia, melograno, lavanda, fico d’India, mandorli; tutti Siciliani autoctoni, e presenti in tutti i giardini.
I nostri profumi sono prodotti su misura per noi da uno dei profumieri italiani più famosi al mondo. Sono distillati direttamente dalla flora siciliana.
Il nome Ortigia viene dalla piccola isola che si trova al lato dell’antica città fortificata di Siracusa, sulla costa sudest della Sicilia. Le strade a Ortigia sono circondate da facciate barocche sgretolanti di enorme splendore, e si affacciano su tre lati sul mare. La Piazza del Duomo è considerata una delle piazze più belle dell’Italia. Questa parte della Sicilia è anche conosciuta come “la Sicilia Orientale” vista la vicinanza all’Africa e al clima tropicale. Nella terreno vulcanico dell’Etna – il vulcano attivo più alto d’Europa – si trovano centinaia di aranceti e limoneti; unico posto dove crescono le arance rosse. Si trovano anche piantagioni di pompelmi, mandorle, pistacchi, zafferano, vigne, olive e cactus.
La Sicilia è ricca di una storia di conquista, invasione e integrazione. E’ stata contesa e colonizzata: Greci, Fenici, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Staufi, Angioini, Aragonesi e Borboni. Hanno tutti lasciato il segno; si trovano esempi nell'intero territorio siciliano.
La storia dell’isola, riflessa nella ricchezza e unicità culturale che si trova ancora oggi, ha ispirato la nascita della collezione ORTIGIA.
